RELAZIONE PUGILATO e DISABILITA' richiesta dal Com.Toscano F.P.I
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Atleta /Pugile: Sig. Ercolano Dario
Classe: 1972
Disabilità: Amputazione Arto Inferiore Destro (10 cm) al di sopra del ginocchio, rimediata con l'utilizzo di una protesi artificiale (simile all'atleta Pistorius ).
Condizioni fisico mentali: ottime, mentalmente molto motivato a intraprendere e
frequentare il corso di Pugilato per migliorarsi fisicamente per autodifesa, interagire con le persone e superare l'Handicap della sua disabilità provando ad allenarsi con loro.
(motivazioni espresse dal colloquio iniziale con Dario)
Tecnico/Preparatore /Amico: Giusti Luca
"La prima cosa che gli ho consigliato di fare sono state le visite medico sportive agonistiche per assicurarmi del suo stato di salute e se, a parte la sua disabilità, poteva praticare lo sport. Inizialmente abbiamo programmato degli allenamenti personalizzati e al di fuori dal gruppo, per capire bene cosa poteva fare con la sua disabilità, ma soprattutto cosa assolutamente andava evitato per non causare infortuni fisici o blocchi psicologici e di conseguenza la perdita di volontà o motivazione di andare avanti con il programma di apprendimento della disciplina sportiva del Pugilato.
DESCRIZIONE ALLENAMENTO
Il programma iniziale era basato su tre allenamenti la settimana per 1 ora circa, a sedute intervallate, con il giorno seguente di riposo.
I primi 30 min. erano per il riscaldamento e per la ginnastica Pugilistica a corpo libero, il tempo restante era dedicato all'apprendimento dei fondamentali tecnici del Pugilato: l'impostazione della guardia, le schivate e tutti quei movimenti del tronco utili per evitare i colpi o per portarli , spostamenti sulle gambe e l' esecuzione dei colpi diretti ,ganci e montanti.
Con molta sorpresa ho osservato che era in grado di fare quasi, tutto l'unico aspetto in cui era penalizzato era quando con la protesi doveva spingere per attivare la catena cinetica per portare in esecuzione il diretto o gancio o il montante destro. Notavo che si sbilanciava leggermente in avanti ed era costretto a portare i colpi solamente con usando il braccio rimanendo il più delle volte scoordinato.
Dopo 3 mesi circa, Dario aveva fatto passi da gigante, la motivazione, la condizione fisica e l'apprendimento dei fondamentali gli avevano fatto scattare la molla, era carico ed euforico pronto per allenarsi con il gruppo e provai a mandarlo a correre (footing)
con gli altri ragazzi che non ebbero nessun problema ad accettarlo nel gruppo. Purtroppo non fu una buona idea per lui, perché il giorno seguente accusava dei dolori ai lombari e alla parte destra del bacino, quindi ho deciso di sostituire la corsa con la cyclet o la bicicletta e risultò una scelta valida. l' unico punto che non andava bene erano i colpi portati con il braccio destro, allora parlando con Dario decidemmo di cambiare il lato della guardia e lo misi a boxare con il lato destro avanti (guardia mancina) e ci accorgemmo che ogni allenamento che faceva si stava adattando e rispondeva bene, quindi riusciva ad attivare quella catena cinetica in modo soddisfacente e portare in modo coordinato i colpi con il braccio sinistro che in questo caso si trovava in posizione più arretrata del braccio destro.
Il programma con il gruppo stava dando risultati eccellenti, imparava e migliorava notevolmente come una qualsiasi persona senza disabilità e stava al passo con qualsiasi tipo di allenamento sia sul piano della preparazione fisica (es.; ginnastica a corpo libero, circuiti, potenziamento con pesi e lavoro ad intervallo) sia sul piano dell'addestramento (es. lavoro in coppia in contrapposizione, sparning condizionato e sparning libero.)
Cosi siamo andati avanti senza problemi per oltre 1 anno e 6 mesi circa, finché un giorno Dario mi disse che era stato contattato da un'associazione che organizzava e promuoveva ogni anno eventi sportivi per i disabili chiamata "Happy Hand" dove ad ogni Sport dava la possibilità di fare attività sportiva o di squadra o individuale con tutti i tipi di disabilità. Vedendo video e foto di Dario che si allenava nello Sport della Boxe, questa risultava una delle pratiche sportive mancanti e lo invitarono a partecipare con la sua disciplina, sempre se ci fosse stata la possibilità di organizzare il match esibizione per lui per quell' evento. Come allenatore e amico ho accettato di aiutarlo a realizzare questa opportunità di mettersi a confronto su un ring con un avversario e tanto di pubblico, per dimostrare a tutti e lui stesso compreso, che certe barriere di disabilità si possono superare per essere persone migliori per affrontare e vivere la vita quotidiana di tutti i giorni.
Confermata all'organizzazione la nostra partecipazione ci mettemmo sotto con la preparazione che facciamo con i Pugili agonisti.
Gli proposi tre pugili amatori come avversari per quell'evento, ma solo uno risultò, secondo me, il più adatto e li feci allenare insieme per renderli compagni di squadra e non avversari, ed esaltare il più possibile lo spettacolo del match esibizione.
Il PRIMO INCONTRO
Si arrivò al giorno dell'evento denominato "Happy Hand" che si svolgeva a Bologna, il 31/05/2015, ci presentammo agli organizzatori che si dimostrarono entusiasti ed impazienti di presentare al pubblico che la boxe avrebbe dato il suo contributo a questo nobile evento sportivo riservato ai disabili o portatori di Handicap e ci accorgemmo subito che tutti gli altri sport erano passati in secondo piano (queste erano le nostre sensazioni). Tutti erano tutti incuriositi e non vedevano l'ora che si facesse l'incontro, infatti una vistosa folla si era radunata intorno al ring, compresi molti atleti disabili di altri settori sportivi curiosi di come sarebbe andato il match esibizione. Subito mi accorsi che gli organizzatori, facendo tutte le presentazioni, nominarono molte persone dello spettacolo televisivo che promovevano questo nobile evento. Cominciò inizialmente l'evento con il Basket su sedia a ruote, poi fu la volta del Volley sempre su sedia a ruote, ma il pubblico era sempre lì ad occupare i posti a bordo ring e posti in piedi in grande attesa dell'incontro. Gli organizzatori ci chiesero allora se potevamo anticipare il match esibizione, così gli chiedemmo almeno 20 min. di tempo per prepararci, montammo sul ring e applicammo tutte le dovute protezioni. Per questa occasione consigliai i caschetti da sparring e guantoni omologati da 14Oz, così mi misi al centro del ring e diedi il via all'incontro.
Rimasi sorpreso dal mach, 3 riprese di 3 min., ricco di contenuti tecnici di buona intensità, fu davvero esaltante e spettacolare, non credevo ai miei occhi. Il pubblico e gli organizzatori rimasero entusiasti facendo i complimenti e festeggiamenti a Dario e al suo avversario Beppe.
Dopo questa esperienza Dario cominciò a cambiare, era molto più sereno, si sentiva al centro dell'attenzione e aveva trovato la sua dimensione. Il suo ego era alle stelle.
Dopo circa 5/6 mesi più tardi venni contattato da un Algerino di nazionalità Francese che aveva la stessa disabilità, e vedendo il video del mach esibizione, gli sarebbe piaciuto confrontarsi con Dario. Anche lui praticava il Pugilato, sia prima che dopo l'incidente che lo aveva reso disabile di un arto inferiore e sarebbe stato disposto ad organizzarlo lui il mach in Francia . Parlando con Habdu (questo era il suo nome) scoprii che aveva una decina di anni meno di Dario ed era oltre 15 Kg. più peso, quindi rinunciai a fare il match per la troppa disparità di peso.
Nel periodo di Dicembre 2015, Dario mi mise al corrente di essere stato contattato da una organizzazione Inglese, la "ABO" il cui il responsabile è il Sig. Colin's Wood e mi misi in contatto con quest'ultimo. Mr. Colin's mi fece presente che stava organizzando un evento di livello Internazionale di Pugilato per disabili o portatori di Handicap e mi chiese se ero interessato a far partecipare Dario, poiché aveva visto il video del mach di Bologna e gli era piaciutO.
Fu così mi inviò una scheda per la descrizione di Dario che chiedeva: il peso, l'altezza ,l' età, la sua disabilità e se faceva uso di sostanze dopanti ,ecc..
Una volta inviato il modulo compilato in tutte le sue parti, il responsabile mi risponde dicendomi che forse si poteva fare, infatti dopo un mese circa, mi contatta il Sig. Colin's Wood avvisandomi che si era concretizzata la possibilità di organizzare il match, perché aveva trovato un pugile del suo peso e con una disabilità simile alla sua 10 anni più giovane. Il suo nome è "Lukey Boy Milligangan". Rimango qualche giorno in standby con il Sig. Colin's, e ne parlai con Dario che fu subito entusiasta. Non stava più nella pelle, era emozionatissimo per questa seconda grande opportunità di mettersi nuovamente alla prova in un match vero visto il bel risultato della precedente esibizione, in questa occasione aveva l'onore e il privilegio di rappresentare l'Italia nella sua disabilità; infatti vi erano altri pugili disabili Italiani, ma combattevano su sedie a ruote, mentre Dario combatteva in piedi attenendosi al regolamento AIBA. Così accettammo di partecipare a questo evento Internazionale che era organizzato nella città di Rugby (Regno Unito) il giorno 27 Agosto 2016.
La preparazione fu meticolosa, Dario per compensare la corsa che non poteva fare per allenare la resistenza aerobica faceva cyclet, bicicletta e nuoto, gli allenamenti si intensificarono a 5/6 giorni, domenica riposo o quando lo ritenevo necessario. Da 1 ora si passò a 2 ore per seduta, incominciammo poi con il potenziamento con i pesi. Per questa occasione scelsi il sistema a blocchi Bulgaro misto, con questo metodo incrementò la forza esplosiva notevolmente, poi con i circuiti e lavoro interval training ,mese dopo mese il lavoro stava dando i suoi frutti e Dario migliorava notevolmente. Dario faceva tranquillamente le riprese con atleti agonisti, rispondeva bene sulla preparazione fisica e su quella tecnica. Ripassammo più strategie possibili di scenari che in combattimento potevano succedere e simulando le dovute contro misure per superarle, ero davvero soddisfatto, rispondeva positivamente ad ogni insegnamento o difficoltà che gli proponevo.
Arriviamo al giorno 25 Agosto 2016, Dario era in forma stratosferica, concentrato al massimo, motivato più che mai, pesava 63 Kg.
Senza la protesi dallo sguardo si capiva che era pronto per la battaglia e che era consapevole di come si era preparato per affrontare questa nuova sfida.
Il giorno 26 Agosto 2016 partiamo da Pisa e arriviamo fino alla Città di Rugby ( regno Unito) il giorno 27 Agosto verso le 17 .00 ora locale. Facciamo le operazioni di peso e visite mediche, andarono tutto ok a parte la tensione incominciava a farsi sentire.
Verso le 21 .30 siamo sopra al ring ai rispettivi angoli pronti per combattere, l'arbitro centrale da il via al match. L' avversario che ha davanti possiede delle disabilità simili, ma indossa delle protesi diverse e risulta essere più mobile sui movimenti di gambe ed è anche molto bravo a boxare , ma Dario non si fa intimorire e cerca subito la mezza e la corta distanza perché è consapevole che quando arriva fa male e vorrebbe chiudere il match il prima possibile. In sintesi venne un incontro spettacolare, tre riprese di guerra da tre min., senza mai indietreggiare. Quando Dario centrava l'avversario i colpi si facevano sentire, ma non era da meno Lukey Boy che quando ne aveva l'occasione rispondeva colpo su colpo cercando sempre di tenere Dario lontano. Difficilmente ci riusciva però, quindi arrivati alla fine dell'ultima ripresa match gli organizzatori e il pubblico sono rimasti entusiasti dallo spettacolo dato, ma purtroppo il verdetto è stato a favore del beniamino di casa Lukey Boy Milligangan.
OPINIONE PERSONALE
Per concludere, in base alla mia esperienza con Dario, le persone con quel tipo di disabilità possono tranquillamente praticare la boxe, sia a livello amatoriale che agonistico.
L'importante è saper gestire le diverse disabilità che ci troviamo a dover affrontare dalle persone che si presentano a praticare questo sport. Purtroppo, secondo me, non tutti lo possono fare perché alcune disabilità o Handicap richiedono una stretta collaborazione di medici specializzati nel settore per evitare qualsiasi tipo di danno fisico.
Un ringraziamento particolare a Dario Ercolano che mi ha dato la possibilità di seguirlo in questa avventura.
Giuseppe Persichino (Beppe ) compagno di allenamenti e avversario all'evento Happy Hand
Tutti i ragazzi della Boxing club Livorno che si hanno aiutato e supportato quando era necessario
Valerio Tani che ci ha fatto da interprete e da guida quando eravamo in Inghilterra
Fight Gym Grosseto e al Presidente Raffi Amedeo che ci ha supportato in questo progetto
Gli sponsor PRICLA, INLAB, LINEAMBIENTE, WEAR COLORS , Ortopedia Michelotti che ci hanno sponsorizzato questo progetto
Il Comitato Toscano F.P.I. che ci sta offrendo l'opportunità di pubblicare a noi tecnici le nostre esperienze vissute con questi atleti particolari
Comitato Italiano Paraolimpico
L' Organizzazione Happy Hand
Il Team Boxing Italia (Nato in quell'occasione per rappresentare gli Atleti/ Pugili Italiani con disabilità a quell'evento Internazionale di Boxe )
Giusti Luca
non Un "gancio" per mettere KO la diversitàdi Nicole Calabrese 1B
...."Si arrivò al giorno dell'evento denominato "Happy Hand" che si svolgeva a Bologna, il 31/05/2015, ci presentammo agli organizzatori che si dimostrarono entusiasti ed impazienti di presentare al pubblico che la boxe avrebbe dato il suo contributo a questo nobile evento sportivo riservato ai disabili o portatori di Handicap e ci accorgemmo subito che tutti gli altri sport erano passati in vedevano l'ora che si facesse l'incontro, infatti una vistosa folla si era radunata intorno al ring, compresi molti atleti disabili di altri settori sportivi curiosi di come sarebbe andato il match esibizione. Subito mi accorsi che gli organizzatori, facendo tutte le presentazioni, nominarono molte persone dello spettacolo televisivo che promovevano questo nobile evento. Cominciò inizialmente l'evento con il Basket su sedia a ruote, poi fu la volta del Volley sempre su sedia a ruote, ma il pubblico era sempre lì ad occupare i posti a bordo ring e posti in piedi in grande attesa dell'incontro. Gli organizzatori ci chiesero allora se potevamo anticipare il match esibizione, così gli chiedemmo almeno 20 min. di tempo per prepararci, montammo sul ring e applicammo tutte le dovute protezioni. Per questa occasione consigliai i caschetti da sparring e guantoni omologati da 14Oz, così mi misi al centro del ring e diedi il via all' incontro. Rimasi sorpreso dal mach, 3 riprese di 3 min., ricco di contenuti tecnici di buona intensità, fu davvero esaltante e spettacolare, non credevo ai miei occhi. Il pubblico e gli organizzatori rimasero entusiasti facendo i complimenti e festeggiamenti a Dario e al suo avversario Beppe. ...
...Dopo questa esperienza Dario cominciò a cambiare, era molto più sereno, si sentiva al centro dell'attenzione e aveva trovato la sua dimensione. Il suo ego era alle stelle".....
Cit di Luca Giusti da https://asd-boxing-club-livorno.webnode.it/
Oggi, mentre cercavo informazioni relative al mio oggetto di studio, ho avuto la fortuna di imbattermi in Luca Giusti, che si definisce, "Tecnico - Preparatore - Amico" di Ercolano Dario.
Chi sono questi due? Che importanza hanno nelle mie ricerche?
Il primo è una persona disponibilissima, a condividere con me, il proprio lavoro e a rispondere a tutte le mie domande; il secondo è un tiratore di Special Boxe.
La Special Boxe è un ramo del pugilato (uno dei più antichi e noti sport da combattimento, conosciuto anche come noble Art). È praticata con successo da persone diversamente Abili, come dimostra l'asd BOXING CLUB LIVORNO, ideatori e promotori di questa attività sportiva.
Nasce nel 2013 ma ad oggi non è ancora riconosciuta come disciplina paraolimpionica: anche se, si stanno battendo perché possa essere inserita, come tale, in tempo per la paralimpiadi del 2024.
Inizialmente questo sport veniva praticato senza contatto fisico, attualmente si preferisce un contatto leggero, può essere praticato anche dal sesso femminile.
Sempre più numerose sono gli eventi sportivi che la Special Boxe ha in calendario.
Un vero e proprio regolamento di categoria non esiste, le linee guida tengono conto dei diversi gradi di disabilità degli atleti che si confrontano, per il resto si seguono le regole generali della boxe stabilite dalla Federazione Pugilistica Italiana:
due atleti si affrontano colpendosi con i pugni chiusi (protetti da appositi guantoni), allo scopo di indebolire e atterrare l'avversario per una determinata durata di tempo da una a tre riprese (round), l'incontro si svolge all'interno di uno spazio quadrato chiamato ring, L'incontro finisce prima delle riprese previste quando l'arbitro stabilisce che uno dei due contendenti non sia più in grado di combattere, quando viene squalificato dall'arbitro o quando si arrende.
La Special Boxe si divide principalmente in due categorie:
In carrozzina:
adatta a persone che sono supportate da sedia a rotelle, si pratica con guantoni e caschetto e, senza dover mettere KO l'avversario, si tratta di una competizione fra due atleti, opportunamente messi in sicurezza, che si sfidano mettendo in risalto la propria velocità e la propria tecnica, su appositi ring creati abbattendo le barriere architettoniche.
Tra gli atleti di più famosi di questa categoria c'è Vincenzo Sorrentino.
In piedi: disciplina sportiva adatta a persone manchevoli di arti, o per nascita o per amputazione, che si pratica con le stesse protezioni, stabilite dalla FPI: paradenti bendaggio, guanti e casco.
Gli incontri si disputano su ring regolamentare ed è ammesso il contatto fisico nel rispetto delle regole sportive.
Di questa categoria fa parte Ercolano Dario, che con la sua forza di volontà, grazie al lavoro svolto da Luca, supportato dai suoi compagni di sport, ha potuto realizzare il sogno di boxare.
Questo è solo un esempio di sport che può essere praticato da persone diversamente e mi ha permesso di capire le difficoltà che questi ragazzi/e devono affrontare e che è meglio non arrendersi mai perché la VITTORIA prima o poi arriva!